Migranti: Aquarius cambia rotta
- di Lavinia Devino
- in Internazionale
- — Giugno 17, 2018
Ancora giorni di mare e di stress per i migranti che hanno raggiunto le coste occidentali con l'imbarcazione Aquarius.
L'odissea dell'Aquarius continua. La notizia viene data direttamente dal comandante: "La nave della Guardia Costiera italiana che guida il nostro convoglio, ha deciso di cambiare rotta". Andrà in Spagna? "Certo".
A bordo, raccontano i volontari, le pessime condizioni del mare sono di fatto insopportabili e molti migranti stanno lamentando fortissimi dolori dovuti al mal di mare. La nave Aquarius, con il suo pesante carico di umanità, che sta facendo rotta verso Valencia, dove farà sbarcare le 629 persone salvate dal mare, sta risalendo la costa orientale della Sardegna. Sull'Aquarius ci sono attualmente 52 donne, 10 bambini e 45 uomini, tra cui persone trattate per sindrome da annegamento o con gravi ustioni da carburante e acqua salata. L'ex deputato sottolinea che in una comunicazione di stanotte i responsabili a bordo della nave SOS mediterranee hanno fatto sapere che con onde alte 4 metri la navigazione sta diventando impossibile per questa ragione la nave ha cambiato rotta, non più verso la linea orizzontale verso Valencia, ma sta riparando verso la costa sarda. "Nel frattempo la zona di ricerca e soccorso resta sempre più scoperta, 41 persone sopravvissute a un naufragio recuperate da una nave americana sono restate per ore in attesa che qualcuno se ne assumesse la responsabilità, 12 cadaveri sono rimasti in mare", dichiara Claudia Lodesani, presidente di Msf.
Donazione di sangue in diminuzione
I nuovi iscritti, nel 2017, erano già un migliaio in meno rispetto all'anno precedente: 9.737 contro i 10.927". Punta di diamante delle regioni italiane è l'Emilia Romagna .
Che non sia un viaggio proprio agevole, comunque, lo testimoniano quelli che sono a bordo. A sottolinearlo, in conferenza stampa a Bruxelles, è l'Alto Rappresentante dell'Ue per gli Affari Esteri Federica Mogherini.
"Siamo vicini ai nostri colleghi sulla Aquarius - aggiunge - ai colleghi delle altre organizzazioni che sono ancora in mare nonostante gli ostacoli e le offese, e a tutte le persone disperate che rischiano la vita in mare o sono bloccate nell'inferno libico perché le politiche europee non lasciano nessuna alternativa".